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Orizzonte Verde (2015)

Qualche parola di presentazione                 

Negli ultimi due anni i Verdi del Ticino hanno messo in atto, orientati dal loro coordinatore, una vistosa trasformazione politica che ha toccato le priorità tematiche, le forme del discorso, la dimensione organizzativa.

Sul piano delle priorità c’è stata un’insistenza quasi esclusiva sul tema del lavoro e una progressiva messa ai margini della questione ambientale. I toni del discorso sono diventati sempre più apertamente populistici e a tratti aggressivi (aspetto particolarmente evidente negli interventi del coordinatore Sergio Savoia, uomo-immagine del partito). Sono state scelte funzionali al progetto, rivelatosi fallimentare, di ampliare la base elettorale pescando soprattutto nell’elettorato leghista e tra chi, toccato dalla crisi o dai malumori da essa generati, cerca una nuova voce politica in cui possa facilmente riconoscersi.

Nel contempo si è assistito all’affermarsi di forme organizzative sempre più verticali e soffocanti, nonostante le sbandierate intenzioni di superare la forma-partito per ritrovare dinamiche movimentiste.

In seguito a questi cambiamenti, per molti aderenti e simpatizzanti verdi (e tra questi anche noi di Orizzonte Verde), il partito dei Verdi del Ticino ha gradualmente smesso di rappresentare l’entità politica di riferimento. Ci sentiamo lontani dai toni con cui si è fatto del lavoro (per i residenti) un cavallo di battaglia. Forse non siamo i soli, se consideriamo le non poche persone che non hanno più votato questi verdi alle ultime elezioni cantonali e federali. La quasi ossessiva ricerca del consenso popolare e la scelta di calarsi nella bagarre politica con slogan e linguaggi già sperimentati da altri partiti populisti, hanno smussato la capacità dei Verdi di porsi come un’alternativa anche esistenziale alla nostra società consumistica e violenta.

È un errore rinunciare per tattica elettorale alla centralità dello sguardo ecologico, patrimonio specifico dei Verdi. Del resto in Ticino le problematiche ambientali che necessitano urgentemente di un approccio politico alternativo a quello dei partiti dominanti sono numerose. Per fare qualche esempio: l’inquinamento atmosferico e le sue conseguenze nefaste sulla salute, l’eccesso di mobilità individuale motorizzata, la continua cementificazione del territorio, la diminuzione di qualità di vita negli abitati... temi che possono sembrare ovvi o “vecchi” a chi vuole soprattutto capitalizzare l’onda di disagio intollerante che sta attraversando la società. Ma sono tutti temi che toccano la vita di chi abita questo territorio e di cui è essenziale continuare a occuparsi, collaborando con le associazioni che già si impegnano in questo senso. E, certo, non meno importanti sono la crisi del lavoro, il dumping salariale e più in generale l’ingiustizia sociale in tutte le sue forme.

Orizzonte verde, gruppo di opinione apartitico, intende rappresentare un luogo di discussione e di incontro di persone che promuovono iniziative, fanno informazione e lavorano attivamente in vari ambiti associativi ed istituzionali nell’ottica di una politica ambientalmente e socialmente sostenibile. Benché nato da una comune preoccupazione per l’involuzione dei Verdi del Ticino, questo gruppo non vuole porsi come una corrente di quel partito, ma come una comunità critica che ne sta al di fuori e può riunire persone tuttora attive nei Verdi, persone che lo sono state, persone che non hanno mai avuto nulla a che fare con i verdi istituzionalizzati. Ad accomunarle sarà il desiderio di riprendere un cammino che il gruppo dirigente dei Verdi del Ticino, nella sua ricerca di visibilità immediata e di successo elettorale, ha abbandonato, trascurato o anche stravolto.

L’idea di formalizzare l’esistenza di questo gruppo e di allargarlo agli eventuali interessati è andata maturando già qualche mese fa. Il fatto che nel frattempo il coordinatore Savoia abbia dato le dimissioni non cambia nulla, sia per la natura stessa di questo progetto – che nasce e vive al di fuori del partito ­– sia perché la tumultuosa “stagione Savoia”  lascia un partito dilaniato e confuso che difficilmente potrà costituire, a breve termine, un punto di riferimento credibile. Le attuali tensioni interne, benché facciano emergere anche qualche lodevole intenzione di porre rimedio al disastro, rischiano di essere un ulteriore capitolo del processo distruttivo che i verdi stanno attraversando. Facciamo gli auguri a chi ci sta provando, ma andiamo per la nostra strada.

Nel concreto «Orizzonte verde» intende:

  • promuovere, attraverso i vari canali possibili, un’informazione indipendente e competente
  • prendere posizione su temi di attualità
  • collaborare con associazioni e gruppi politici
  • promuovere o sostenere raccolte di firme per petizioni, iniziative e referendum
  • organizzare occasioni di dibattito e di riflessione

Le nostre risorse materiali sono scarse ma la determinazione non manca. Faremo quel che potremo, nel segno di un umile lavoro sul territorio e lontani da una rumorosa politica-spettacolo.

                                                                                                                                                                                

Orizzonte verde, 4 settembre 2015                                (Comunicato stampa)

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