I riflessi verdastri delle congiunzioni mancate (1999)
Schermaglie tra Tasso e Verdi in merito alle rispettive scelte per le elezioni cantonali
In un recente intervento («La casa comune di chi?», Area del 20 maggio), Giorgio Canonica riprende il tema delle mancate congiunzioni elettorali. Allargando al pubblico un dialogo che avevamo già iniziato a quattr'occhi, gli rispondo brevemente su tre punti.
1. Il Tasso. Con il suo «stolido rifiuto» di congiungersi tecnicamente «con altre liste non governative», avrebbe «sprecato più di settecento schede» vanificando «la sua voglia di parlamento». Mi limito a osservare che la «voglia di parlamento» è un problema dei Verdi più che del Tasso. Che infatti non si è fatto in quattro per inventare congiunzioni improbabili. Nato un po' per caso, il Tasso è un gruppo più attratto dall'intervento nella cosiddetta società civile che dagli scranni della civica rappresentanza. Basti dire che a tutte le riunioni e le manifestazioni contro la guerra la presenza del Tasso è stata ben superiore a quella di socialisti e verdi messi assieme.
2. Il ruolo dei Verdi nel periodo preelettorale. Con l'avvicinamento al gruppetto scissionista del PdL e alla redazione di Alter ego, sono stati proprio i Verdi a condizionare pesantemente le possibilità di alleanze elettorali nell'area rosa-rosso-verde (animali compresi). Accettando la proposta di pubblicare il loro foglio all'interno del mensile Alter ego - proposta che altri, come il Gruppo per una Svizzera senza esercito o il Gruppo per il servizio civile hanno saggiamente e prontamente respinto - i Verdi di Canonica hanno legittimato politicamente l'esistenza di un manipolo di squinternati che ha saputo produrre il foglio più indecente (per forma e contenuto) della movimentata storia della stampa di sinistra ticinese. Non contenti di questo passo, hanno fuso le due redazioni e avviato un'alleanza elettorale. Questa mossa dei Verdi - qui sì l'aggettivo «stolida» ci sta tutto - ha poi condizionato, insieme alla litigiosità interna del PdL, ogni possibilità di alleanze: il PS, mettendosi con il PdL non avrebbe potuto congiungersi con i Verdi alleati degli scissionisti, e congiungendosi con i Verdi avrebbe precluso ogni possibile allenza col PdL. O con i Verdi o con il PdL: questo aut-autvaleva anche per gli altri partitini. Il Tasso, peraltro poco portato alla contabilità preelettorale, in assenza di un fronte unico della «sinistra» al quale avrebbe anche potuto dare la sua adesione, se ne è stato allegramente per conto suo. Non dimentichiamo poi che la propensione all'alleanza facile ha portato i Verdi a dare credito non soltanto alla «scheggia impazzita» del PdL, ma anche ai cialtroni berviniani, collaborando così con La Regione e altri nel dare visibilità a quel manipolo folcloristico di ripetitivi propagandisti del nulla. Nella sua analisi postelettorale, nelle sue «amare riflessioni», Canonica dovrebbe tener presente anche questi aspetti, e magari valutare quanto abbia poi reso ai Verdi - e all'area rossoverde - questa ricerca affannosa di alleanze tecniche e tattiche. Anche se i Verdi hanno ottenuto due seggi, cerchino di valutare quanto ha portato loro, in termini elettorali e politici, l'aluccia scissionista del PdL, e quanti voti hanno invece perso a causa della propria superficiale spregiudicatezza.
3. Su un punto sono perfettamente d'accordo con Giorgio: che l'«ecologia politica» non sia di casa nel PS. Ma se non tutti quelli che si riconoscono nei principi dell'ecologia politica entrano nella «casa comune» dei Verdi, la colpa non si può attribuire semplicisticamente a chi se ne sta fuori. Forse anche ai Verdi non guasterebbe un minimo di autocritica, esercizio sicuramente poco praticato dal loro presidente-narciso, ma da cui Giorgio, solitamente acuto nell'analisi eco-politica di fondo, potrebbe ricavare qualche beneficio. E con lui il movimento dei verdi.
Danilo Baratti, Soragno, supporter del Tasso e del deputato Giorgio Canonica
(I riflessi verdastri delle congiunzioni mancate, «Area», 3 giugno 1999, p. 14)
1999, Tasso, Area, Verdi, GiorgioCanonica
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