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Verdi e Tasso congiunti per il Consiglio degli Stati (1999)

Una lettera non pubblicata e la piattaforma Tasso-Verdi per l'elezione del Consiglio degli Stati dell'autunno 1999

Lettera alla Redazione del Giornale del Popolo, con preghiera di pubblicazione

Sono passati parecchi giorni dalla conferenza stampa di presentazione della lista Verdi-Tasso per il Consiglio di Stato. Forse ci siamo distratti (per i tassi il tempo del letargo è prossimo), ma ci pare che il Giornale del Popolo si sia limitato a un «ristretto»: dodici righe allusive. Il commento finiva così: «Annunciando l'evento, quelli del "mammifero mustelide dalle corte zampe" (cfr. Nuovo Zingarelli) precisano che non puntano al "tasso di crescita". Questa potevano rispamiarcela». Senza negare un certo orgoglio per aver ricevuto questo angolino di prima pagina, ci permettiamo due osservazioni tardive (il letargo, ancora) e quasi altrettanto ristrette.

1. E' vero che alla conferenza stampa non siete venuti, ma il materiale informativo era nelle vostre mani (tanto che ne avete tolte tre parole: tasso di crescita). Se è davvero importante, come si dice, il ruolo di informazione e formazione politica svolto dai giornali e dagli altri mezzi di comunicazione, avreste potuto perlomeno accennare nelle pagine interne all'autopresentazione di Verdi e Tasso, fosse anche solo per far capire al lettore da dove saltava fuori quel «ristretto».

2. Lo aiutiamo noi il vostro lettore-elettore. Il testo di presentazione spiegava che «la nostra è una lista di testimonianza: per dire che esiste una minoranza (...) che si sente radicalmente estranea ai valori e alle aspirazioni della società capitalistica, sia che questa si manifesti col volto duro e sfacciato della destra liberista, sia che si presenti con il volto più amabile della socialdemocrazia redistributrice. Vogliamo testimoniare la possibilità di un'altra via: quella di una drastica contrazione dei consumi nelle società "avanzate" e di una giusta ripartizione di beni ed energia a livello planetario (e la prima è necessaria per la seconda), quella della composizione non violenta dei conflitti. I nostri criteri per misurare la qualità di vita non sono il tasso di crescita, il livello dei consumi, la velocità degli scambi, il dominio sulla natura, bensì il tasso di giustizia sociale, la ricerca della semplicità volontaria, la lentezza del tempo liberato, l'armonia tra uomo e ambiente».

Se alla redazione idee come il rifiuto della mitizzata crescita economica o l'abolizione dell'esercito sembrano degne soltanto di una nota ironica, potrebbe darsi che qualche lettore cristiano del giornale non le senta così lontane dai suoi principi. 

Danilo Baratti, proponente della lista I Verdi-Il Tasso

(non pubblicata)

 

Piattaforma elettorale della lista I  verdi - Il tasso

Il quadro politico attuale è particolarmente desolante. Per la Camera dei Cantoni sono state proposte soltanto candidature che si rifanno alle posizioni di una destra aggressiva e xenofoba o alle varie sfumature di una visione liberale. Certo l'elezione di un rappresentante della socialdemocrazia liberale e razionalizzatrice è preferibile a quella di un candidato che abbaia nella lingua di Blocher. D'altra parte, se consideriamo solo le probabilità concrete di successo elettorale non avrebbe senso presentare una lista alternativa.

Ma bisogna per questo escludere dal dibattito le voci e le ragioni di chi si contrappone radicalmente al drammatico dominio del pensiero unico? Non lo pensano i Verdi e il Tasso, che hanno deciso di presentare una lista per il Consiglio degli Stati. I due candidati, Caroline Camponovo e Giorgio Canonica, si riconoscono in questa piattaforma e la sosterranno durante la campagna elettorale.

1 • Politica dei trasporti

- Per il trasporto di merci attraverso le Alpi fanno stato le indicazioni dell'Iniziativa delle Alpi: trasferimento del traffico merci in transito sulla ferrovia entro il 2004; nessun aumento di capacità delle strade che attraversano le Alpi. Ovviamente, nessun raddoppio del tunnel autostradale del Gottardo.

- Potenziamento dei trasporti pubblici e drastica limitazione del traffico automobilistico privato. Sostegno alle iniziative «4 domeniche senz'auto» e «Straffico/Umverkehr» (per il dimezzamento del traffico motorizzato privato).

- Potenziamento delle piste ciclabili nelle città, nei paesi e fra di essi

- Limitazione della velocità a 30 km/h nei quartieri residenziali, come chiede l'iniziativa «Strade per tutti». Più spazio  a bambini, pedoni, ciclisti.

- Limitazione degli aeroporti e dei voli. Meno autorizzazioni per tratte brevi; divieto dei voli notturni; introduzione di una tassa sul cherosene.

- Applicazione rigorosa della legislazione in materia di trasporti in elicottero (sono permessi voli di lavoro e non a fini ricreativi, turistici e sportivi)

2 • Politica energetica e riforma eco-fiscale

- Abbandono immediato dell'energia nucleare. Sostegno alle iniziative «Energia senza nucleare» e «moratoria più».

- Incentivazione del risparmio energetico

- Introduzione di imposte di incentivazione sulle energie non rinnovabili, con redistribuzione delle entrate ai cittadini in proporzione al loro consumo (le tasse terranno conto dei costi esterni generati dall'uso delle fonti energetiche non rinnovabili). Sostegno all'iniziativa «finanziare l'AVS con le imposte sull'energia».

- Parallela diminuzione della pressione fiscale sulla forza lavoro e sulle piccole aziende (secondo precisi criteri eco-sociali)

- Adeguata imposizione dei guadagni in borsa e di ogni guadagno speculativo. Imposizione delle transazioni finanziarie.

3 • Politica di pace

- La Svizzera deve orientarsi verso una soluzione non-violenta dei conflitti all'interno e all'estero, e promuovere attivamente una politica di pace partecipando a interventi preventivi nelle zone o situazioni di conflitto, collaborando con istituzioni internazionali non militari e con organizzazioni non governative.

Sostegno all'iniziativa «La solidarietà crea la sicurezza: per un servizio civile volontario per la pace».

- Nessuna partecipazione a interventi armati di «polizia internazionale» o di «peace keeping»

- Nessuna integrazione nella NATO. Uscita dal cosiddetto «Partenariato per la pace». 

-  Abolizione dell'esercito e rapida riconversione a scopi civili delle strutture e delle risorse militari. 

Sostegno all'iniziativa «Per una politica di sicurezza credibile e una Svizzera senza esercito».

- Divieto dell'esportazione di armi e riconversione del settore dell'armamento.

- La politica di investimenti e prestiti all'estero deve essere volta al promovimento e mantenimento della pace, e quindi improntata a criteri di giustizia sociale.

4 • Svizzera-Europa

- No agli accordi bilaterali se non corretti da efficaci misure di accompagnamento, segnatamente nel settore dei trasporti e del mercato del lavoro.

- Per lo sviluppo di un'Europa delle regioni, ecologica e sociale, culturalmente ricca, in contrapposizione all'Europa globalizzata dal capitale.

5 • Politica d'asilo e migrazioni

- Porre un freno alle progressive limitazioni nella politica d'asilo tese a placare il malumore popolare (strumentalizzato da una destra sempre più aggressiva) e che finiscono di fatto per accrescerlo: vedi il divieto di lavorare per un anno.

- Interrompere la politica di continui tagli in questo settore. 

- Sopprimere tutte quelle misure che invece di affrontare davvero il problema finiscono per colpire proprio i profughi più deboli e disperati (per esempio respigendo chi non è in possesso dei documenti personali).

- Per affrontare alla radice il problema delle migrazioni, orientarsi verso una soluzione globale, e quindi verso un maggior equilibrio nel consumo planetario di energia e beni, verso la creazione di situazioni vivibili in tutto il pianeta (vedi anche punto 3). Ciò implica un ripensamento fondamentale del modello economico e di vita occidentale.

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